Qual è il rapporto tra cyberbullismo e DNA?
Pubblicato da Dott. Gianluigi Mansi in Bullismo · Lunedì 19 Mag 2025 · 2:15
Tags: Cyberbullismo_e_disturbi_alimentari
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Anzitutto ecco alcuni dati: circa il 60% delle persone con disturbi alimentari afferma che il bullismo ha svolto un ruolo importante nel causarli.
I bambini con un peso superiore alla norma hanno il 60% di probabilità in più di essere presi in giro dai coetanei o dai membri della famiglia per il loro peso.
Esiste, dunque, un legame chiaro tra bullismo e disturbi alimentari: il legame coinvolge non soltanto le vittime di questo fenomeno, ma anche gli stessi esecutori degli atti di bullismo, sovente affetti da sofferenze psicologiche.
Una forma insidiosa e difficile da contrastare è il Cyberbullismo, cioè una serie di atti di offesa e di prevaricazione esercitata attraverso l’utilizzo dei social network, delle chat e in generale della rete Internet.
Ciò permette anonimato, rapidità nella comunicazione e nella circolazione di informazioni sulla vittima e possibilità di raggiungere un ampio pubblico.
Come agisce il cyberbullismo?
- Invio di messaggi insultanti o minacciosi.
- Diffusione di foto o video intimi non consensuali (sexting).
- Diffusione di false informazioni sulla vittima.
- Esclusione da gruppi online o da chat.
- Creazione di siti web o pagine sui social network per deridere o danneggiare la vittima.
ll cyberbullismo spesso si sofferma sull’aspetto fisico della vittima, con critiche in merito a caratteristiche quali peso, forma del corpo e tratti del viso. Si tratta della forma di bullismo più frequentemente sperimentata dalle adolescenti e associata a un aumento di disagio emotivo, perché rafforza canoni estetici idealizzati o negativi, causando una intensificazione delle preoccupazioni e dell’insoddisfazione per la propria immagine corporea.
Le ragazze sarebbero maggiormente prese di mira per peso e forma fisica, mentre i ragazzi per la loro muscolosità collegata al concetto di virilità.
Il cyberbullismo può così creare o accentuare una insoddisfazione corporea: le vittime tendono a interiorizzare feedback negativi sul loro aspetto fisico ricevuti online, sperimentando di conseguenza minore autostima, insoddisfazione corporea e sintomi depressivi. Inoltre, gli adolescenti con elevata insoddisfazione corporea hanno più probabilità di cercare feedback sui social media, incappando in commenti negativi e critiche in grado di esacerbare l’insoddisfazione per la propria immagine corporea. In tale circolo vizioso, cyberbullismo e insoddisfazione corporea si rafforzerebbero a vicenda, con un maggiore rischio di disturbi alimentari.