Gli psicofarmaci sono utili nella terapia dei Disturbi alimentari?
Pubblicato da Dott. Gianluigi Mansi in Disturbi alimentari · Martedì 10 Giu 2025 · 1:30
Tags: Psicofarmaci_utili_terapia_disturbi_alimentari
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La terapia dei disturbi alimentari è un processo complesso che dovrebbe includere consulenza nutrizionale, psicoterapia, consulenza medica e psichiatrica. La consulenza psichiatrica può portare alla prescrizione di farmaci psicotropi.
La prescrizione può essere decisa per far fronte alle comorbidità associate al disturbo stesso (ansia, depressione, disturbo ossessivo, insonnia, disturbi di personalità) e permettere di proseguire le terapie psicologiche e nutrizionali.
I farmaci più utilizzati sono:
· ansiolitici: possono essere utilizzati in alcune fasi per ridurre l'ansia che spesso accompagna i DAN o in corrispondenza dei pasti che rappresentano sempre momenti di stress;
· antidepressivi: gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) come la fluoxetina sono spesso utilizzati per trattare la depressione e l’impulsività alimentare. Gli SSRI possono aiutare a ridurre i rimuginii ossessivi spesso presenti;
· antipsicotici atipici: farmaci come l'olanzapina sono talvolta prescritti per ridurre le distorsioni del pensiero e le ossessività collegate all’ alterazione dell’immagine corporea e al peso;
· stabilizzatori dell'umore: nei pazienti DAN con sintomi di instabilità emotiva e bipolarismo possono essere prescritti stabilizzatori dell’umore come il litio o il valproato.
Rimane comunque il problema del pregiudizio sugli psicofarmaci. La tendenza più frequente è la paura della assunzione: diventerò dipendente? Mi sederanno? Ma allora sono matta?. In realtà sono farmaci che, come tutti gli altri, devono essere utilizzati con criterio e motivazione clinica, valutando i benefici e gli effetti collaterali.
E rimane aperto il problema della accettazione da parte dei pazienti e dei parenti della terapia psicofarmacologica.