DNA anche in età adulta
Pubblicato da Dott. Gianluigi Mansi in Società famiglia e DCA · Lunedì 19 Mag 2025 · 1:30
Tags: Disturbi_alimentari_ed_età_adulta
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Quando pensiamo a una persona con DNA, pensiamo di solito a una giovane ragazza; infatti l’età più a rischio per l’insorgenza di un DNA è tra i 15 e i 25 anni con un rapporto M:F = 1:9. Però i disturbi alimentari sono una realtà che può colpire tutte le tipologie di persone, di qualsiasi età, etnia e sesso.
Dott. Gianluigi Mansi
I DNA in età adulta possono essere riprese di patologie giovanili o nascere in quella età.
Ci sono diverse motivazioni che possono portare a sviluppare un disturbo alimentare in età adulta: lutti, divorzi, pensionamento, menopausa coi suoi cambi ormonali, le preoccupazioni per i genitori anziani e la sindrome del nido vuoto (figli che si sposano e abbandonano la casa dei genitori). Inoltre farmaci che influiscono sull’ appetito e sul peso (ad esempio i cortisonici).
Nella persona adulta c’è anche il rischio di attribuire malnutrizione, diarrea, vomito, apatia o sovralimentazione al naturale avanzare dell’età.
Soprattutto nei maschi spesso i DNA vengono mascherati dall’attività sportiva intensa.
L’invecchiamento determina inoltre alterazioni percettive: il gusto, l’olfatto e la vista si modificano e ciò altera la percezione del sé corporea contribuendo allo sviluppo di disturbi della alimentazione e rischio di patologia. Possono evidenziarsi inoltre i disturbi alimentari legati al sonno. Anche se è noto che queste condizioni sono spesso associate al sonnambulismo, alle sindromi delle gambe senza riposo o all’abuso di sonniferi, le cause esatte legate al funzionamento neurologico non sono ancora chiare.
Ogni età merita attenzione: le modifiche alimentari, di peso, di abitudini vanno valutate e tenute in osservazione.

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